“Gli orfani speciali: diritti e tutele per i figli delle vittime di femminicidio”. Il dibattito presso la Biblioteca CiviCa di Calenzano
Mercoledì 20 novembre, presso la Biblioteca Civica in Calenzano (FI), con la presenza della Direttrice Francesca Meoli, si è svolta l’iniziativa “Gli orfani speciali: diritti e tutele per i figli delle vittime di femminicidio”, organizzata congiuntamente dalle Associazioni Mara Baronti ed Insieme a Marianna APS per ribadire il ripudio della violenza contro donne e minori.
Al dibattito, introdotto da Stefania Magrini (Presidente dell’Associazione Mara Baronti) e moderato dalla relatrice Nunzia Laino (giurista e socia di Insieme a Marianna), sono intervenuti Simona Pieri (Assessora all’Inclusione e alle Pari opportunità) e Martina Banchelli (Vicesindaca e Assessora allo Sviluppo sostenibile, Cultura e Turismo), Felicia D’Amico (avvocata e coordinatrice della struttura legale di Insieme a Marianna), Carmelo Calì (Presidente di Insieme a Marianna) e Camilla Biondi (psicologa e collaboratrice dell’Associazione Mara Baronti).
Questo evento si inserisce nella settimana dedicata dal Comune di Calenzano alla violenza contro le donne. “È un momento che tocca tutte e tutti da vicino, un dolore comune, una realtà che non vorremmo fosse tale. Noi non possiamo non cercare di diffondere una cultura che non porti più alla violenza. Noi dobbiamo diffondere una cultura che porti non solo alla parità di genere ma che ci conduca in ogni atto quotidiano, dal più piccolo al più grande”. Così Simona Pieri, ricordando l’impegno dell’attuale amministrazione per la parità di genere cui va l’apprezzamento di Insieme a Marianna.
L’Associazione Mara Baronti è nata per combattere culturalmente il fenomeno della violenza contro le donne. “Bisogna assolutamente coinvolgere bambine e bambini ed adolescenti: la violenza produce dei danni atroci alle donne e una violenza indotta in tanti altri soggetti. Bisogna dire basta. Tutti siamo chiamati a fare del nostro meglio ed il fatto che siamo qui significa che le persone sensibili ci sono e che le cose stiamo iniziando a capirle proprio perché questo orrore deve finire”. Queste le parole di Stefania Magrini nei saluti iniziali.
L’associazione Insieme a Marianna APS è intitolata alla memoria della giovane siciliana madre di tre bambini, assassinata il 3 ottobre 2007 in Palagonia, dall’ex marito che per mesi l’aveva minacciata di morte con il medesimo coltello con cui poi l’avrebbe uccisa. Oltre ad organizzare percorsi curricolari con il progetto “Dai tu un nome alla violenza” rivolto a studentesse e studenti e convegni, sostiene in sede processuale, su quasi tutto il territorio nazionale, le vittime costituendosi parte civile accanto a loro.
“Nei dodici mesi precedenti il femminicidio Marianna Manduca aveva presentato dodici circostanziate denunce perché aveva paura delle continue minacce e violenze del suo ex marito e di morire uccisa per mano del padre dei suoi figli. Nessuna di queste denunce ha avuto seguito. Marianna viene lasciata sola. Noi non vogliamo più che nessun’altra donna resti sola e con un destino segnato”. Così Nunzia Laino, in apertura di lavori, ha delineato gli obiettivi e le finalità dell’Associazione e richiamato la necessità di un contesto sociale coerente con quello che diciamo ogni volta che accade un femminicidio.
In seguito, a prendere la parola è stato Carmelo Calì, che ha posto l’accento tanto sulla bellezza quanto sulle infinite difficoltà connesse all’affidamento, quali la necessità di un sostegno economico e psicologico per le famiglie affidatarie: “Sono felice di essere qui stasera e di parlarvi di questa ragazza, lontana parente, che in realtà non conoscevo. Dopo la proposta di occuparci dei sui bambini, in soli quattro ore, con mia moglie Paola, abbiamo deciso di cambiare totalmente la nostra vita. Il grande dono che ci ha lasciato Marianna è stato la possibilità di crescere i suoi figli”. “Inoltre, non capivo perché Marianna non era stata ascoltata – ha proseguito Carmelo Calì – e per questo abbiamo denunciato uno Stato assente attraverso i legali Felicia D’Amico ed Alfredo Galasso proprio per darle giustizia”.
La storia processuale affidata ai legali della famiglia Calì è stata lunga e difficile e si è conclusa solo nel 2020 quando la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto pubblicamente gli errori commessi dallo Stato Italiano.
“Abbiamo iniziato un percorso tortuoso spinti da una incapacità ad aspettare in modo passivo e così siamo riusciti a vedere riconoscere i diritti di Marianna e di qualsiasi altra donna ad essere ascoltata quando presenta una denuncia”, ha affermato Felicia D’Amico, che ha poi rivolto l’attenzione agli orfani speciali. “Ogni volta che c’è un femminicidio ci troviamo di fronte ad orfani speciali ed è per questo che c’è bisogno di una tutela immediata. Ad oggi il nostro ordinamento offre un sussidio economico limitato ed una normativa piuttosto recente”. Prima di concludere il suo intervento, l’avvocata D’Amico ha lanciato un appello all’attenzione quotidiana sul tema della violenza contro donne e ragazze: “In questa settimana siamo tutti impegnati, ma il problema è quello che succede dal 26 novembre in poi. Siamo di fronte ad una emergenza, il nostro impegno deve diventare ancora più intenso. Non possiamo permetterci altri femminicidi e altre violenze sulle donne”.
Molto interessante anche la prospettiva psicologica offerta da Camilla Biondi: “Gli orfani speciali vivono una tragedia unica perché l’elaborazione del trauma è complessa. Molto spesso gli orfani sono prima vittime di violenza assistita perché hanno vissuto un clima familiare scandito da una quotidiana violenza. Ecco l’importanza di sostenere bambini e ragazzi nella costruzione della loro vita, di proiettarli ad un futuro che vada al di là di quello che è successo”. La psicologa Biondi ha quindi evidenziato la necessità di supporto psicologico e di risorse economiche che vadano a sostenere sia i cd. orfani speciali che le famiglie affidatarie.
Da ultimo, Felicia D’Amico ha annunciato l’apertura di una nuova sede territoriale di Insieme a Marianna in Calenzano, affidata ad Ornella Rosolino, che ha detto: “Sono molto emozionata e felice di dare voce alla vostra missione perché è anche la mia”.
Un ringraziamento speciale va alla tutor Nunzia Laino, che ha curato l’organizzazione dell’evento per conto di Insieme a Marianna.